Storia e linea editoriale
Fondata da un gruppo di giovani critici-cinefili fuoriusciti da «Filmcritica», «Cinema & Film» (1966-70) dura meno di un lustro, ma riesce comunque a imporsi nel panorama nazionale della stampa specializzata come pubblicazione di culto, grazie a una nuova idea di critica “scientifica” nella quale l’ideologia sessantottina diviene inseparabile dall’estetica. I membri della redazione sono mossi dalla volontà di misurare il cinema con i nuovi strumenti concettuali di derivazione filosofica-analitica (in primis la linguistica) e, successivamente, la semiotica e la psicanalisi.
A differenza della coeva «Ombre rosse», «Cinema & Film» parlava solo del cinema che intendeva sostenere – su tutti gli autori del New American Cinema. Negli anni tra il 1968 e il 1969 la rivista si pone al centro di un progetto artistico-politico per l’ideazione di un «nuovo cinema» alternativo italiano basato su un comune rinnovamento linguistico-ideologico (si vedano soprattutto i contributi Tavola rotonda sul cinema italiano, produzione e distribuzione; Nuovo cinema italiano 2). «Cinema & Film» si scioglie nel 1970 quando Maurizio Ponzi e il direttore responsabile Adriano Aprà tentano entrambi la strada della regia.
Hanno fatto parte della redazione di «Cinema & Film» Adriano Aprà, Maurizio Ponzi, Luigi Faccini, Enzo Ungari, Piero Spila, Gianfranco Albano, Piero Anchisi, Luigi Martelli, Claudio Rispoli, Stefano Roncoroni, Franco Ferrini, Gianni Menon, Alfredo Rossi, Paquito del Bosco.