Storia e linea editoriale
Nasce nel gennaio 1937 come mensile ufficiale del Centro Sperimentale di Cinematografia, proponendosi da subito come luogo di riflessione e confronto attorno alle questioni espressive, formali ed estetiche relative alla settima arte.
Nei decenni, pur variando nella veste grafica, essa accresce la propria autorevolezza mantenendo la vocazione all’eccellenza e orientando la propria ricerca verso i campi più diversi, dalla indagine storica all’aggiornamento sulle iniziative d’avanguardia. In anni più recenti, la rivista salda il proprio percorso con quello degli ambienti universitari, che annettono la settima arte come disciplina di ricerca e insegnamento.
Tra i collaboratori di «Bianco e nero» troviamo, negli anni, le più importanti figure della storia della critica italiana e internazionale: basti citare i contributi di Luigi Chiarini, Umberto Barbaro, Rudolf Arnheim, Mario Verdone, Tullio Kezich, Ernesto G. Laura, Lino Micciché, Adriano Aprà, Francesco Casetti, Gianni Canova, Gian Piero Brunetta, Leonardo Quaresima.