Ugo Casiraghi


Io credo che il pubblico si debba continuare a trattarlo bene. Armiamoci di pazienza e indichiamogli i film buoni e mettiamogli fra le mani riviste appropriate e libri succosi e facili sull’argomento.


Biografia
Nato a Milano da una famiglia di umile estrazione, Ugo Casiraghi (1921-2006) studia Lettere all’Università Statale, cimentandosi come critico su quotidiani locali e su prestigiose riviste di settore. Dopo la dura esperienza della guerra, nel 1947 inizia una trentennale collaborazione con la redazione milanese de «l’Unità» e con diverse riviste facenti capo al PCI, divenendo anche coordinatore della collana cinematografica della casa editrice milanese “Il Poligono”. Negli anni del fermento neorealista, Casiraghi è impegnato nel diffondere i dettami di un’estetica che è anche espressione di impegno politico. Malgrado la fervente adesione al marxismo, tuttavia, il suo non è mai un atteggiamento dogmatico e dimostra una spiccata apertura al dialogo con altre tendenze.
Negli anni ’50 e ’60, il percorso di Casiraghi è guidato da uno sguardo proteso verso l’estero e dall’interesse per cinematografie meno conosciute. Alla fine del 1957, il critico si reca in Cina alla testa di una commissione incaricata di diffondere il cinema italiano in Oriente. Dieci anni più tardi lo troviamo invece a Cuba, dove segue lo sviluppo di un giovane cinema rivoluzionario. La sua opera di mediazione culturale si svolge anche tramite la partecipazione a vari festival internazionali, in particolare quelli di Locarno, Cannes, Venezia e Karlovy Vary.
Proprio nella città cecoslovacca il critico è ospite regolare e si occupa di mappare le principali novità provenienti dal blocco sovietico. Cessato il rapporto con «l’Unità» nel 1977, negli ultimi decenni della sua carriera Casiraghi si dedica alla preservazione e alla divulgazione della storia del cinema mondiale.