Guido Aristarco

Ci sono film a posto con la grammatica e la sintassi, i quali non appartengono al cinema come arte.

Guido Aristarco

Biografia

Originario di Mantova, Guido Aristarco (1918-1996) collabora sin da giovanissimo con giornali locali e con varie riviste dei Gruppi universitari fascisti. Dopo la guerra e la partecipazione alla resistenza, prende parte alla sceneggiatura de Il sole sorge ancora (1946) di Aldo Vergano, iniziando anche a lavorare alla RAI come titolare di una rubrica cinematografica.

Negli anni del neorealismo, Aristarco si spende nel sostegno al cinema italiano, radicando il lavoro critico in solide fondamenta marxiste e lukacsiane, in particolare attraverso il lavoro svolto sulle pagine di «Cinema». Negli anni Cinquanta, con l’acuirsi della Guerra fredda e il radicalizzarsi del dibattito attorno al realismo, Aristarco abbandona la redazione di «Cinema» per dedicarsi alla creazione di «Cinema nuovo» (dicembre 1952), sulle cui pagine intende portare avanti la battaglia per il cinema impegnato. Significativo, in tal senso, il sostegno fornito a Senso (1954) di Luchino Visconti, eretto a baluardo di una produzione nazionale chiamata a passare «dalla cronaca alla storia», contrapponendosi alle presunte involuzioni di Rossellini e De Sica e al realismo di marca spiritualista di Fellini. Nel 1953 Aristarco è vittima, insieme a Renzo Renzi, della vicenda giudiziaria conosciuta come «processo s’agapò».

Impegnato, lungo tutta la sua carriera, in un lavoro di riflessione teorica e fautore dell’inserimento delle discipline cinematografiche nella scuola e nell’università, negli anni Settanta e Ottanta Aristarco ottiene incarichi di docenza di storia del cinema a Torino e Roma.
Autore di svariati volumi di teoria e critica del cinema, alcuni firmati con la moglie Teresa Piccoli Giorgi, la sua Storia delle teoriche del film, pubblicata per la prima volta nel 1951 e poi più volte riedita e aggiornata (un’ultima edizione, cui Aristarco ha lavorato negli ultimi anni di vita, è ancora inedita), è il primo tentativo a livello internazionale di storicizzare la riflessione sul cinema ed è stata tradotta in molte lingue.

L’archivio di Guido Aristarco è conservato in due fondi consultabili: il Fondo Guido Aristarco della Biblioteca “Luigi Chiarini” del Centro Sperimentale di Cinematografia e il Fondo Guido Aristarco della Biblioteca “Renzo Renzi” della Cineteca di Bologna.

Guido Aristarco e Roberto Pomponi (Archivio privato Tiziana Aristarco).
Guido Aristarco al Convegno “Erotismo Eversione Merce”, Bologna, 1973 – fondo Luciana Mulas, Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub Brescia.
Guido Aristarco (Archivio privato Tiziana Aristarco)
Guido Aristarco, archivio privato di Tiziana Aristarco
Guido Aristarco (Archivio privato Tiziana Aristarco)
Guido Aristarco (Archivio privato Tiziana Aristarco)
Guido Aristarco e Siegfried Kracauer
Guido Aristarco e Siegfried Kracauer
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