Torna alla banca dati

Fondo Guido Aristarco

Fondo

Storia archivistica

L’archivio di Guido Aristarco è stato acquisito in parte dalla Cineteca di Bologna nel 2002 e in parte dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2010 e quest’ultima parte è ora conservata presso la Biblioteca Luigi Chiarini.
La documentazione conservata presso la Biblioteca Renzo Renzi della Fondazione Cineteca di Bologna è stata oggetto di un primo intervento finalizzato alla redazione di un elenco di consistenza nel 2004, a cura di Alessandro Alfier. L’intervento ha portato all’individuazione delle unità archivistiche, alla loro costituzione nel caso di documentazione sciolta – intervento quest’ultimo di cui è rimasta traccia nel presente inventario con l’indicazione nel campo note “Documenti in origine sciolti” – , ricondizionamento del materiale, attribuzione del numero di corda e quindi definizione della consistenza.
Nel 2013 il fondo viene compreso nella dichiarazione di interesse storico particolarmente importante relativa al patrimonio documentario della Fondazione Cineteca di Bologna, emessa con provvedimento della Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali n. 33/2013 del 6 marzo 2013.
Nell’ottobre del 2018 la Fondazione Cineteca di Bologna dà inizio alla schedatura sommaria del fondo, propedeutica alla redazione dell’inventario attraverso la piattaforma archivistica xDams. L’intervento è condotto dall’archivista Sara Verrini e da Mariangela Martelli che si è dedicata alla schedatura dei fascicoli contenenti corrispondenza.
Nel 2020 la Cineteca ha avviato la propria collaborazione al progetto “Per una storia privata della critica cinematografica italiana. Ruoli pubblici e relazioni private: l’istituzionalizzazione della critica cinematografica in Italia tra anni Trenta e Settanta” (PRIN), promosso dall’Università di Bologna, l’Università degli Studi di Parma e l’Università degli Studi di Udine. Il Fondo Guido Aristarco è stato incluso in questo progetto, che prevede la descrizione e la digitalizzazione parziale della documentazione per renderla accessibile al pubblico online, attraverso un portale che raccoglierà le descrizioni e le digitalizzazioni anche di altri fondi relativi alla storia della critica italiana. Perciò tra il 2020 e il 2022 la schedatura del fondo viene ampliata e revisionata a cura di Giulio Tosi, dottorando in Arti visive, performative, mediali presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.
Nel frattempo, nel 2021, il fondo è stato oggetto di rilevamento all’interno del portale “Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna” da parte del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.
Nella prima metà del 2024, a conclusione dei lavori svolti negli anni precedenti, si è provveduto a normalizzare e revisionare le descrizioni presenti su xDams e a terminare l’inventariazione analitica del fondo.

Ambiti e contenuto

Si compone della documentazione prodotta e raccolta da Guido Aristarco nel corso sia dei suoi incarichi professionali sia per esigenze di studio e ricerca personali. In particolare il fondo si compone di:
– Documentazione relativa all’attività di direttore della rivista “Cinema Nuovo” e nella veste del critico cinematografico, come appunti e bozze di articoli, materiale di studio, come rassegna stampa e articoli di colleghi;
– Documenti riguardanti la carriera universitaria e i ruoli e le attività svolte all’interno del mondo universitario, oltre a materiale didattico come programmi e dispense e materiale di studio riguardante l’insegnamento del cinema all’interno della scuola e dell’università in Italia;
– Materiali di ricerca e preparatori per le numerose pubblicazioni di critica cinematografica, o per altre attività editoriali, come la collaborazione con periodici, con programmi televisivi e radiofonici;
– Corrispondenza con docenti, ricercatori, collaboratori, case editrici, personaggi della cultura in un contesto sia italiano che internazionale;
– Materiali di ricerca come articoli scientifici, capitoli di libri, articoli di giornale, tesi di laurea, alcuni di questi nella loro interezza, mentre altri in stralci, datt. o a stampa, riguardanti soprattutto il mondo cinematografico e la teoria del cinema ma anche di carattere politico;
– Materiali raccolti in occasione di mostre, congressi, seminari e convegni.

Si segnala la presenza di una lettera di Teresa Aristarco, moglie e collaboratrice di Guido Aristarco sia nella rivista “Cinema Nuovo” che nella scrittura di due suoi libri, successiva alla morte del marito. 

Criteri di ordinamento

Essendo la documentazione che costituisce il Fondo Guido Aristarco solo quella che è stata considerata materiale di lavoro al momento della sua acquisizione – ricordando che parte dell’archivio del soggetto produttore ora costituisce un altro Fondo Guido Aristarco conservato presso le Biblioteca Luigi Chiarini di Roma – questa ha quindi per sua natura delle caratteristiche di magmaticità. Sebbene lo studio delle denominazioni originali e della documentazione stessa abbia portato sempre alla comprensione della genesi e dei principi aggregatori delle unità archivistiche, queste nel loro complesso non avevano evidenti relazioni le une con le altre e il vincolo archivistico orizzontale era perciò molto labile. Per questi motivi il fondo appariva senza un sicuro, coerente, continuativo criterio di ordinamento adottato dal soggetto produttore e senza una struttura archivistica in senso proprio e sicuramente le vicende che hanno portato alla divisione della documentazione tra due istituti conservatori hanno intaccato un possibile ordinamento storico delle carte e lo stesso vincolo archivistico. Oltretutto, essendo già stata attribuita alle unità archivistiche una numerazione che rispecchiava l’ordinamento che presentava il materiale al momento della sua prima fase di inventariazione, riordinare fisicamente le unità archivistiche è sembrato improprio, per cui si è preferito mantenere la struttura già presente e proporre in questa sede un riordinamento puramente virtuale del fondo archivistico.
Il riordinamento è stato possibile solo attraverso uno studio approfondito della documentazione e delle attività del soggetto produttore, per riuscire a collocare le unità archivistiche in aggregazioni logiche – utilizzando le schede serie, sottoserie, raggruppamento – che fossero veramente significative e che permettessero una maggior comprensione della documentazione, per come questa doveva essersi formata e doveva esser stata raccolta e conservata dal soggetto produttore nell’esercizio delle sua attività. In alcuni casi specifici, tuttavia, con unità archivistiche più miscellanee e dove i vari piani della vita e le diverse attività del soggetto produttore si affiancavano in maniera inscindibile, si è dovuto scegliere e prediligere l’aspetto considerato maggiormente caratterizzante della documentazione per poterla associare ad una aggregazione logica. Per cui il riordinamento che qui si propone, date le condizioni oggettive del fondo archivistico e le scelte fatte, non può avere un carattere di assoluta rigidità.

Alla luce di queste considerazioni, si è deciso di tenere come livello di descrizione quello dell’unità archivistica e come unità archivistica si è stabilito il fascicolo. Per quanto riguarda la modalità di descrizione invece, è stata segnalata la tipologia di materiale, evidenziando la presenza di appunti manoscritti e dattiloscritti o di altre tipologie di particolare interesse, quando presenti (per esempio: fotografie, programmi, depliant, articoli e scritti del soggetto produttore), ed esposto un breve contenuto, con qualche eccezione. Il lavoro di inventariazione, infatti, avendo avuto il contributo di diversi ricercatori e archivisti che si sono susseguiti nel tempo, ha mantenuto alcuni inevitabili caratteri di eterogeneità dal punto di vista descrittivo, riconducibili alla soggettività dei diversi incaricati: ad esempio, la descrizione dei fascicoli di rassegna stampa in molto casi è minuziosa e riporta l’elenco dei titoli di tutte le testate dei periodici presenti nella documentazione studiata, in altri casi ciò non è avvenuto e la descrizione si è concentrata esclusivamente nello stabilire il principio aggregatore della documentazione; oppure, le descrizioni dei fascicoli della corrispondenza annuale è spesso al singolo documento e si espone anche un breve contenuto delle singole lettere. Quando presenti i sotto-fascicoli sono stati segnalati e di essi sono stati descritti i documenti più significativi all’interno della scheda di descrizione del fascicolo a cui appartengono. Nella descrizione dei fascicoli che costituiscono il fondo si è privilegiato utilizzare il titolo originale come principale; nei casi in cui è stato preferito attribuirne uno, il titolo originale, se presente, è stato indicato nel campo dedicato all’integrazione al titolo.
I fascicoli, come summenzionato, erano già stati ricondizionati con materiale idoneo a ph neutro e numerati e si è deciso di mantenere tale numerazione che è unica e continuativa per l’intero fondo. La scelta di non rinumerare le unità archivistiche risponde alla necessità di non perdere la posizione dei fascicoli al momento della prima inventariazione e quindi i loro legami e il loro ordinamento storico che, sebbene non particolarmente significativo, potrebbe comunque essere nuovamente oggetto di studio; allo stesso tempo una nuova numerazione potrebbe essere fuorviante e imprimere, anche inconsciamente per chi prenderà visione delle carte e gestirà il fondo in futuro, un ordinamento della documentazione che, ripetiamo, è puramente virtuale.

Infine, al presente inventario si allega una bibliografia degli scritti di Guido Aristarco. Creata inizialmente come strumento di lavoro durante l’inventariazione del fondo, data la vasta produzione di scritti e opere del soggetto produttore, è stato poi rivista e ampliata. Nelle schede descrittive del fondo tutte le volte che si è individuato con certezza materiale legato a opere pubblicate da Guido Aristarco sono stati dati i riferimenti bibliografici in maniera sintetica indicando solo l’editore e la data di pubblicazione.

Note

Inventario a cura di Zannoli Stefano, redatto nella prima metà del 2024 e concluso a novembre dello stesso anno, per la Fondazione Cineteca di Bologna, tramite il software per la descrizione archivistica xDams. L’intervento sul materiale documentario è stato condotto da Gualtiero De Marinis, collaboratore della Fondazione Cineteca di Bologna, che ha revisionato e ampliato le descrizioni di circa la metà dei fascicoli di cui è composto il fondo; da Giulio Tosi, che aveva già ampliato le descrizioni dei fascicoli tra il 2020 e il 2022, che ha proposto e ideato la struttura del fondo; infine, da Stefano Zannoli che ha revisionato i lavori precedenti, effettuati dal 2018 al 2022, supervisionato i lavori in corso, ampliato e normalizzato le descrizioni delle unità archivistiche non ancora trattate e modificato, quando necessario, la struttura del fondo.

Informazioni archivistiche

Cronologia:

1925 – 1996

Integrazione alla data:

con docc. in copia e originali antecedenti dal 1910 e un doc. del 1997

Consistenza:

fascicoli
771

Soggetti produttori:

Soggetto conservatore:

Fondazione Cineteca di Bologna via Riva di Reno 72, Bologna https://cinetecadibologna.it/

Unità archivistiche in questo fondo

In questo fondo

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

Teoria del cinema

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

Riviste

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

Documentazione varia

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

Attività didattica

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

Scuola e università

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

Rassegna stampa varia

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

“Poetica varia”