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Archivio Mino Doletti

Fondo

Storia archivistica

La documentazione è custodita presso la Cineteca di Bologna dal 1987, quando è stata acquistata da un privato collezionista, il dott. Luciano Michetti Ricci, giornalista, storico del cinema e regista RAI. Probabilmente, si può far risalire a questo periodo un primo ricondizionamento del materiale documentario in raccoglitori e l’attribuzione di una numerazione progressiva al singolo documento, tutt’ora riscontrabile, che risulta però incompleta.
Nel 2005 il fondo è stato oggetto di studio da parte della laurenda Anna Battistella, che ha realizzato la tesi “L’archivio di Mino Doletti: sulle tracce di un’esperienza editoriale al termine del periodo fascista (1938-1945)” (Università degli studi di Padova – Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in lettere, aa. 2004-2005).
Nel 2013 il fondo viene compreso nella dichiarazione di interesse storico particolarmente importante relativa al patrimonio documentario della Fondazione Cineteca di Bologna, emessa con provvedimento della Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali n. 33/2013 del 6 marzo 2013.
Nel 2020 la Cineteca ha avviato la propria collaborazione al progetto “Per una storia privata della critica cinematografica italiana. Ruoli pubblici e relazioni private: l’istituzionalizzazione della critica cinematografica in Italia tra anni Trenta e Settanta” (PRIN), promosso dall’Università di Bologna, l’Università degli Studi di Parma e l’Università degli Studi di Udine. Il fondo Mino Doletti è stato incluso in questo progetto, che prevede la descrizione e la digitalizzazione parziale della corrispondenza per renderla accessibile al pubblico online, attraverso un portale che raccoglierà le descrizioni e le digitalizzazioni anche di altri fondi relativi alla storia epistolare della critica italiana.
Nel 2021 il fondo è stato oggetto di rilevamento all’interno del portale “Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna” da parte del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.
Nei primi mesi del 2024, appurata l’indisponibilità di strumenti di corredo e di descrizione analitici, si è proceduto al riordinamento e all’inventariazione del complesso archivistico attraverso la piattaforma di gestione documentale xDams della Cineteca di Bologna.

Ambiti e contenuto

La documentazione rispecchia le molteplici attività e i diversi incarichi ricoperti da Mino Doletti nel corso della sua vita, soprattutto in quanto direttore della rivista “Film”, ma non escludendo anche i periodi precedenti e successivi, inizialmente come giornalista presso “il Resto del Carlino” e successivamente come giornalista presso “Il Tempo”. 
Al suo interno si ritrova specialmente corrispondenza, in entrata e in uscita, di carattere lavorativo e personale intrattenuta tra Mino Doletti e i suoi numerosi collaboratori e conoscenti. Talvolta Mino Doletti non è il diretto mittente o ricevente della corrispondenza, infatti si possono ritrovare anche i suoi più stretti collaboratori all’interno della redazione della rivista “Film”, come Paola Ojetti, Corrado Pavolini, Franco Barbieri e Angela Calfus. Molto significativa è anche la corrispondenza intrattenuta con le diverse autorità pubbliche italiane, come il Ministero della Cultura Popolare, nelle sue varie ramificazioni istituzionali, e, a vario titolo, diversi esponenti delle istituzioni italiane e della Repubblica di Salò. La corrispondenza talvolta è corredata da fatture, ricevute, biglietti da visita, ordini di pagamento dello stesso direttore, programmi di eventi cinematografici, e altro tipo di documentazione.
Inoltre, nel fondo è custodita anche documentazione di carattere amministrativo, riferibile alla gestione e direzione della rivista “Film”, come i borderò di pubblicazione, le ricevute dei pagamenti effettuati ai collaboratori, tutti i documenti relativi alla pubblicazione delle edizioni internazionali di “Film” (tedesca e spagnola) e quelli riguardanti le varie iniziative promozionali intraprese nel corso degli anni, come il “viaggio cinematografico” a Berlino, intrapreso nel 1938, i concorsi per la selezione di attori, le rassegne cinematografiche in diverse località italiane.
Importante è anche la presenza di materiale iconografico, tra cui 172 tra disegni e bozzetti originali dei maggiori caricaturisti che collaborarono alla rivista (Umberto Onorato, Ettore Majorana, Rinaldo Gèleng e Alvaro Corghi), fotografie e cartoline. 

Criteri di ordinamento

Attraverso l’intervento di riordinamento e inventariazione, rappresentato in questa sede, si è voluto mantenere intatto l’ordinamento storico del fondo e la sedimentazione delle carte, identificando ed illustrando la struttura archivistica e scegliendo come unità minima di descrizione l’unità archivistica (Come unità archivistica si è stabilito il fascicolo). Vista l’improbabilità di ampliamenti del fondo dopo quasi quarant’anni di conservazione delo stesso da parte della Fondazione Cineteca di Bologna si è preferito attribuire una numerazione continuativa per tutte le unità archivistiche che costituiscono il fondo.
La struttura del fondo è risultata fin da subito ben evidente: tre corposi raggruppamenti di corrispondenza, organizzati in ordine alfabetico per mittente erano intervallati da fascicoli tematici, riferiti a progetti più o meno collaterali alla pubblicazione della rivista “Film”. I tre nuclei di corrispondenza identificati avevano attinenza coi rispettivi fascicoli tematici da un punto di vista cronologico e storico. Questa struttura è stata resa nell’inventario con la creazione di tre serie archivistiche, ognuna composta da una sottoserie di “Corrispondenza generica” e da una sottoserie denominata “Corrispondenza specifica, progetti particolari e amministrazione” (Fa eccezione la prima serie che è costituita anche da una terza sottoserie denominata “Corrispondenza con le case di produzione”). Tale ordinamento delle carte rispecchia tre fasi importanti della vita e della carriera del soggetto produttore, oltre che della storia nazionale: il periodo degli esordi, della fondazione e del successo della rivista “Film”, il periodo della Repubblica di Salò e del lento declino della rivista e, infine, il periodo successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con la fondazione della nuova rivista “Film d’Oggi” e successivamente la collaborazione con “Il Tempo”, ultima testata in cui Mino Doletti lavorerà. Esclusa da questa struttura è la raccolta di disegni e vignette, da considerarsi come una collezione di opere voluta dal soggetto produttore, certamente collegata al suo ruolo di direttore di rivista, ma con una sua identità a sé stante.

Da un più approfondito studio della documentazione sono emersi maggiori dettagli sulla tenuta delle carte nella loro fase corrente. Innanzitutto Mino Doletti non è sempre il mittente o il destinatario della corrispondenza, infatti si possono ritrovare anche i suoi più stretti collaboratori all’interno della redazione della rivista “Film”, come Paola Ojetti e Corrado Pavolini, fino al 1945 circa, Franco Barbieri e Angela Calfus, dopo il 1945, oppure ci possono essere lettere intestate direttamente alla rivista “Film” e alla società “Editoriale ‘Film'”, nome effettivo della casa editrice della rivista. Inoltre, è presente anche corrispondenza tra altre persone inviata probabilmente per conoscenza a Mino Doletti.
Proseguendo, in alcuni casi l’organizzazione delle carte non prende in considerazione esattamente il mittente quanto più la persona di cui si parla nella lettera e in questi casi era prassi per l’efficace collocazione delle carte in uno schedario, nella fase corrente dell’archivio, sottolineare o cerchiare con matita rossa il cognome da prendere come riferimento. Di questo schedario sono presenti tutt’ora delle tracce, infatti la documentazione ha spesso i segni dei buchi fatti per tenerla unita in un raccoglitore e sono ancora presenti dei cartoncini divisori con l’indicazione della lettera alfabetica, strumenti per una miglior organizzazione delle carte e per un più veloce reperimento delle stesse. A ulteriore testimonianza di un sistema rigoroso di gestione della documentazione è la presenza di note manoscritte di Mino Doletti, spesso tracciate con matita blu, come “archiviare”, “archivio”, “conservare”, “cartella sua”, tutte indicazioni su come trattare e organizzare i documenti.

Date queste considerazioni, si è quindi proceduto nel costituire in fascicoli la corrispondenza che compone le tre sottoserie “Corrispondenza generica” e la sottoserie “Corrispondenza con le case di produzione”, utilizzando e mantenendo come criterio quello del mittente, come storicamente era stato fatto. Successivamente si sono identificati mittente e destinatario e con questi elementi si è attribuita una denominazione al fascicolo, utilizzando forme standardizzate, di cui si darà notizia in fondo. In alcuni rari casi si è preferito denominare i fascicoli privilegiando il contenuto della documentazione, soprattutto nei casi in cui non si trattava propriamente di corrispondenza, o il tipo documentario, come per alcuni biglietti da visita quando è risultato difficile riconoscere il mittente o il destinatario.
Inoltre, nei casi in cui è stato difficile risalire con certezza al nome o al cognome degli interlocutori, soprattutto con documentazione manoscritta, è stato proposto un nome o un cognome disambiguante, segnalato da parentesi quadre. Infine, visti i numerosi interlocutori con personalità giuridica, come enti, aziende, case di produzione cinematografica, agenzie, società pubblicitarie, con cui la corrispondenza è stata scambiata e visto che le loro denominazioni talvolta erano poco chiare all’interno del flusso del testo, si è deciso di porre tra virgolette semplici (apici singoli) le denominazioni di questi soggetti.

A conclusione si esemplificano le forme standardizzate utilizzate per attribuire le denominazioni ai fascicoli:
– “Tra… e…”: forma utilizzata quando è presente uno scambio di lettere in entrata e in uscita (es. fasc. 6 “Tra Mino Doletti a Giuseppe Addamonte”);
– “Da…a…”: forma utilizzata quando è presente solo una lettera in ingresso o in uscita (es. fasc. 14 “Da Maria Basaglia Albani a Paola Ojetti”);
– “A…”: forma utilizzata quando si è identificato solo il destinatario (es. fasc. 157 “A Paul Collaert”).

Informazioni archivistiche

Cronologia:

15 ottobre 1926 – 03 novembre 1966

Consistenza:

fascicoli
2339
registro
1
tavole
172

Soggetti produttori:

Soggetto conservatore:

Fondazione Cineteca di Bologna via Riva di Reno 72, Bologna https://cinetecadibologna.it/

Unità archivistiche in questo fondo

In questo fondo

SCHEDA ARCHIVISTICA SENZA DOCUMENTI DIGITALIZZATI

A Mino Doletti

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A Mino Doletti

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A Mino Doletti